Oggi voglio parlarvi di un legume forse poco conosciuto, ma uno dei più antichi al mondo, coltivato già nell’antico Egitto: la cicerchia.
La cicerchia è un legume forse considerato ‘povero’, ma ricchissimo di proteine, alleati di cuore, muscoli, ossa, denti.
Origine
La cicerchia è un legume molto coltivato in Asia, Africa orientale e limitatamente anche in Europa ed in altre zone. Nasce da una pianta erbacea a ciclo annuale molto simile a quella dei ceci. Il seme, diverso per ogni tipo di pianta e dall’aspetto simile a un sassolino, cresce anche su terreni poveri e in condizioni difficili, resiste alla siccità e alle basse temperature. La sua coltivazione è stata pian piano abbandonata poiché richiedeva una grossa mole di lavoro manuale. Oggi la cicerchia è stata riscoperta per valorizzarne la biodiversità vegetale e ambientale e per tutelarla come alimento tipico della dieta contadina del passato.
Il consumo della cicerchia in Italia è limitato ad alcune aree del centro-sud ed è in costante declino. Le regioni dove è più frequente incontrarlo sono la Puglia, la Basilicata, l’Umbria, il Lazio, le Marche e il Molise. Le cicerchie, seppur rare, hanno perfino ottenuto il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale italiano da parte del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Proprietà nutritive
Come altre legumi la cicerchia ha un alto contenuto di proteine. Inoltre contengono calcio, fosforo e vitamine di vario tipo, soprattutto PP e del gruppo B. Ottima presenza anche di fibre e pur essendo povero di grassi, questo legume risulta molto energetico, capace di stimolare la memoria e migliorare il tono muscolare generale dell’organismo.
100 g di cicerchie hanno circa 315 kcal: dal punto di vista energetico sono un alimento paragonabile anzi, più nutriente del pane e non da problemi di digestione, se ben cotta. Non meno quindi di pane o pasta. Per una normale dieta quindi c’è spazio anche per questi legumi, anzi, ben vengano perchè sono ricche di fibre solubili, polifenoli, proteine, sali minerali e vitamine del gruppo B.
Controindicazioni
Le cicerchie contengono però anche una neurotossina (sotto forma di un aminoacido detto ODAP), che in passato ha dato problemi di salute all’umanità. In una dieta varia, ricca di alimenti diversi, il periodo di contrarre malattie a causa del consumo di cicerchie è considerato davvero raro per quanto riguarda l’Italia e l’alimentazione dei giorni nostri.
Non è una ragione per bandire questo alimento, che ha molte proprietà preziose, ma è un esplicito avvertimento a farne un moderato consumo.
Come quasi sempre accade, variare e non esagerare, a tavola, premia !
In cucina
La cicerchia si presta alla perfezione per ricette di zuppe nella cucina tradizionale contadina, ma trova largo spazio anche per farine e dolci vegetariani. Ottima in minestre ma anche cucinata in purea. Con la farina di cicerchie, inoltre, si preparano squisiti maltagliati e pappardelle.
Da sola o accompagnata da altri legumi, la cicerchia rappresenta un ingrediente decisamente gustoso. Solitamente viene impiegata in abbinamento con lupini, orzo, farro o lenticchie. Ma la cicerchia può essere gustata anche per altri primi (per esempio per condire la pasta), oppure come contorno o secondo, soprattutto per regimi dietetici particolarmente severi: questo legume, infatti, favorisce la digestione e migliora il metabolismo.
Una volta cotto, esso deve essere lasciato in acqua per qualche minuto, per impedire che diventi troppo duro, ed essere scolato solo al momento di servire il piatto.